A tutti noi capita in questi giorni di venire presi dallo sconforto e da una sorta di vertigine. La cattiveria ci circonda e ci mostra la bruttezza del mondo in tutte le sue forme. Ma ancor più di ciò che è brutto e malvagio, ci deprimono l’insensibilità, la superficialità, la piccineria che sono ancora più diffuse, e presenti in ognuno di noi, le quali consentono al male di prevalere su ciò che è bello e giusto.
Che senso ha partecipare a un evento musicale classica in un mondo fatto così? A cosa può servire? a cosa può valere per noi di Andante con Fuoco organizzarlo?
La musica non salverà il mondo, lo sappiamo. Se lo potesse fare, il mondo l’avrebbero già salvato Bach o Mozart, e tutti gli altri artisti meno famosi che fin dai primordi della storia hanno regalato a questo mondo arte e godimento. La bellezza della musica è una magia che non dura, e quando svanisce lascia il posto a tanta aridità e volgarità. Forse anche Trump, Netanyahu, Putin e Von der Leyen sanno apprezzare proprio come noi un momento di musica di qualità, per poi tornare ad agire nel mondo né più né meno come facevano prima.
Non vorremmo che la musica classica fosse un rifugio; una pausa, una fuga da un mondo che non ci piace. Apprezzare la musica è un’esperienza, e in quanto tale è la cosa più reale che ci sia. La possiamo condividere con gli altri o custodirla per noi stessi. E più di tutto, per noi di Andante la musica mostra che il mondo è anche bellezza. È il senso di comunità che nasce dall’ascolto condiviso ed è la gioia attiva con cui possiamo rompere almeno per un po’ la rabbia e il dolore della quotidianità. Non saranno queste parole da sole a convincervi che nel mondo c’è anche tanta eleganza, cura, rispetto. L’esperienza della musica, senza usare le parole, lo rende vero ed evidente perché mette il bello proprio davanti a noi. Scopriamolo insieme. Vivere e godere insieme della bella musica può essere una forma di resistenza a quello che nel mondo non ci piace.
Tito ed Emma