La Magia di Piazzolla

La scorsa settimana, un nostro evento musicale ha commosso l’Andante con Fuoco (dal latino commovēre, cioè mettere in movimento) attraverso le composizioni di Astor Piazzolla. Un trio composto da pianoforte, violino e violoncello, il trio Parsifal,  ha coinvolto il  pubblico enormemente. Mi hanno colpita le lacrime, specialmente durante l’esecuzione di “Oblivion” e “Inverno Porteño” di molti spettatori.

Ma perché queste melodie toccano così profondamente la nostra anima? Perché questa musica ci muove così profondamente? In “Oblivion”  si percepisce la perdita incommensurabile, ma di cosa poi? di un amore? della vita? della propria memoria? In “Inverno Porteño”  c’è  la freddezza e l’introspezione dell’inverno (ma ricordiamoci che siamo dall’altra parte dell’emisfero!!!), con una passione che arde sotto la superficie. Io ero lì immersa in questa esperienza, fluttuando nella mia immaginazione con le mie scarpe rosse da tango, commossa e mossa da quel “pensiero triste che si può ballare”, come Astor ha definito il tango, la danza che racchiude in sé storie di amore, di passione e di perdita.

Un aspetto particolarmente toccante per me dell’evento è stato il riconoscimento del ruolo di Nadia Boulanger nell’evoluzione artistica di Piazzolla. Boulanger, una delle più influenti insegnanti di composizione del XX secolo, ha visto il potenziale unico di Piazzolla e lo ha incoraggiato a perseguire la sua voce musicale distintiva. Questo aneddoto ha evidenziato come un mentore possa liberare la vera essenza di un artista, permettendo a Piazzolla di esplorare e infine definire il nuovo tango.

E per chi era presente, con o senza scarpe rosse, è stata una serata che rimarrà nel movimento continuo della propria anima.

Sabrina

 

Cos’è l’amore

Circa sei mesi fa ho ricevuto in regalo il libro di poesie “Variazioni su un tema dato” di Ana Blandiana. L’amica che me lo ha regalato era illuminata da come il lutto della persona amata fosse espresso con così tanta profondità e leggerezza allo stesso tempo. Le poesie, in rumeno, sono state tradotte da un altro caro amico, Bruno Mazzoni. Ho letto le poesie molto, anzi troppo, voracemente. Sapevo che ci sarei ritornata più volte…

A questo è seguito un incontro del DuoKeira con Blandiana in un bar non lontano dall’Ambasciata di Romania ed il desiderio che lei e Bruno leggessero le poesie per i nostri soci di Andante con Fuoco.  Cautamente abbiamo chiesto a Blandiana se le avrebbe fatto piacere venire al Quadraro e che noi suonassimo qualcosa che si alternasse alla lettura. Lei ha detto di sì!

Qual è il brano che mi è venuto in mente? Doveva essere un tema con variazioni. Non capivo al momento perché sentivo che l’unico possibile era quello di Brahms su tema di Schumann. Ora so che era l’unica scelta possibile….

Johannes Brahms compose le sue Variazioni Op. 23 nel 1861 e dunque 5 anni dopo la morte di Robert Schumann. Il tema, in Mib, è di grande bellezza e importanza. Schumann affermò di aver udito questa melodia durante le allucinazioni della sua follia, nella notte del 17 febbraio 1854, notte in cui tentò il suicidio. Egli credeva che questa melodia, chiamata “degli spiriti”, fosse stata inviata dal cielo grazie agli angeli e portata a lui da Schubert e Mendelssohn.

Le variazioni di Brahms rappresentano una sorta di celebrazione e di addio formale a Schumann. Il modo in cui Brahms tratta il materiale è semplicemente straordinario: ogni variazione ha un carattere distintivo.  Il lirismo, la tensione, l’asprezza, la trepidazione, lo spasmo, la spettralità, l’intimità sono tutti sentimenti presenti e percorsi e che mostrano l’umanità e l’amore di Brahms.

Sabrina

Bruno Mazzoni “Variazioni su un tema dato” | il posto delle parole

La speranza di un ricordo e il ricordo della speranza. In memoria di Claudio Abbado

“La musica è necessaria alla vita,  può cambiarla, migliorarla. E in alcuni casi può addirittura salvarla”. Claudio Abbado

“È stato un genio  con grande rigore umano e sociale ; un genio della musica ma anche un sovrano. Tutto in lui era regale  e allo stesso tempo umanissimo”. Mario Martone

Quel pomeriggio, a Fiesole, arrivò – col maestro Farulli, alcuni colleghi e coi rappresentanti della Scuola –  all’“Auditorium Sinopoli”, che ospitava le prove dell’orchestra al completo. Eravamo tutti lì. Lo aspettavamo, tesissimi. Mi posizionai, con altri ragazzi, lungo il perimetro della sala, in un punto che mi permettesse di non perdere nemmeno un dettaglio. A un certo punto, in distanza, lo vidi. Arrivava dalla salita che collegava l’edificio principale della Scuola all’Auditorium : una semplice camicia azzurra, dei pantaloni neri, sorridente. Col suo garbo regale e la delicatezza della sua modestia, salutava, col capo, tutti quelli che incrociava sul suo percorso. Entrato, silenziosamente, ci salutò. Sistemato il leggio, attaccò Brahms. Continua a leggere

15 anni di DuoKeira Piano Duo

Foto: Angela Lucari

Sabrina: Si, sono passati 15 anni. Volati? Non direi, e ne abbiamo fatte di cose insieme:

Abbiamo suonato tanta musica, conosciuto persone meravigliose, percorso migliaia di chilometri, cavalcato tante sale da concerto formali e informali, domato i pianoforti più stravaganti, inciso tre CD, costruito spettacoli, avviato un’associazione musicale, e da quest’anno abbiamo iniziato una scuola di duo pianistico 😉 Continua a leggere

Si riparte il 12 Ottobre

L’associazione Andante con Fuoco sta per iniziare il terzo anno della sua programmazione musicale annuale. Il DuoKeira Piano Duo è anche questa volta il cuore del progetto insieme ad altri artisti con cui condivide un sogno: quello di creare una comunità locale dove la musica classica non sia più percepita come forma d’arte per l’élite, ma un luogo di condivisione dove la sua bellezza e complessità possano influenzare positivamente tutti i fruitori.

Non è un caso che il programma prescelto per l’avvio della nuova stagione 2023/24 dal titolo “Legami cromatici” sia con musiche di compositori del circolo di casa Schumann, dove hanno interagito diverse sensibilità e identità molteplici, che nel loro permanente dialogo hanno generato un reale cambiamento nella storia della Musica. Oltre al quartetto di Robert Schumann op.47 nella magnifica (e poco eseguita) trascrizione per pianoforte a 4 mani di Johannes Brahms, si potranno ascoltare brani di Fanny Hansel e dello stesso Brahms.

Le due pianiste, Michela Chiara Borghese e Sabrina De Carlo, che compiono quest’anno 15 anni del loro sodalizio artistico come DuoKeira hanno voluto coinvolgere per questa occasione, l’Academia Alma Vox, un coro giovanile a voci miste di ragazzi di età compresa tra i 14 ed i 26 anni, diretto dal M° Alberto De Sanctis, con cui eseguiranno i Liebeslieder di J. Brahms.

Quanti significati ha la notte?

La notte assume un senso diverso per noi, a seconda delle esperienze di vita, della cultura e della spiritualità che viviamo. Ecco alcuni significati e interpretazioni che mi vengono in mente:

  • riflessione e introspezione;
  • malinconia e tristezza;
  • rifugio e sicurezza;
  • amore e passione;
  • mistero e spiritualità;
  • paura e incertezza

Ora, avendo tra qualche giorno un evento dedicato ai canti notturni nella liederistica tedesca, prenderò spunto dai compositori tedeschi, che utilizzando testi di poeti più diversi, hanno composto melodie e armonizzazioni cercando di mettere in luce atmosfere e sentimenti evocati dai testi.

In alcune canzoni, la notte è vista come un momento di pace e tranquillità, dove la natura si addormenta e non c’è più il caos della vita diurna. In questi lieder, la notte rappresenta una sorta di rifugio del mondo esterno e un’opportunità per riflettere sui pensieri e le emozioni più profonde.

In altri lieder, la notte è invece associata alla malinconia e alla solitudine. In questi brani, la notte rappresenta un momento in cui ci si sente più isolati e vulnerabili, dove i pensieri tormentosi e le paure sembrano amplificate.

Eppoi ci sono lieder in cui la notte ha un aspetto più romantico e sensuale. Qui la notte diventa un momento in cui l’amore e la passione si accendono, la luce della luna crea un’atmosfera magica e la natura stessa sembra contribuire all’intensità delle emozioni.

E a voi che immagine, sentimento o emozione evoca la notte? Quale significato le attribuite?

Sabrina

What’s in a name

“What’s in a name that which we call a rose by any other name would smell as sweet”

Shakespeare dicendo che l’essenza delle cose va al di là del nome, in qualche modo afferma la potenza del nome. Nella musica classica i compositori hanno spesso optato per due strade diverse. Una è quella in cui la musica non deve avere fattori esterni a se stessa, è arte suprema e dunque in grado di vivere senza riferimenti esterni. In questo caso i compositori hanno privilegiato nomi che ne descrivessero degli elementi interni ad esso come la forma e tonalità, il tempo, il genere musicale o addirittura il nome della tecnica in cui viene eseguito o semplicemente il numero di catalogo. La seconda strada è quella di scegliere un nome che suggerisca uno stato d’animo, un’ispirazione, una dedica e così via.

Ma un nome può influenzare l’esperienza dell’ascolto? Provate ad ascoltare Le boeuf sur le toit oppure Trois morceaux en forme de poire senza conoscerne la genesi e fatemi sapere cosa ne pensate.

Sabrina

Profumo di fiori

Tante sono le canzoni ed i brani di musica che celebrano i fiori! Con i testi è più semplice anche se esistono composizioni solo musicali che ne esaltano la bellezza o il significato che abbiamo attribuito loro. Il primo che mi viene in mente è il valzer dei fiori dallo Schiaccianoci di Tchaikovsky, eppoi i Crisantemi di Puccini, il duetto dei fiori da Lakmè di Delibes, Bruyères dai Préludes per pianoforte di Debussy e l’interludio orchestrale di Walk to the Paradise Garden.

Ma la musica può, oltre a suscitare emozioni ed evocare immagini, suggerire profumi e fragranze? Può suggestionarci nella visione di colori opachi o brillanti? Può indurci ad avere la sensazione tattile di un oggetto duro o molle, liscio o burroso, vellutato o ispido? Ascoltate il Catalogue de Fleurs di Darius Milhaud senza conoscere il testo in francese eppoi spero di avere vostri commenti.

Buon ascolto allora!

Sabrina

La contemplazione: concertare con il tutto

In una delle mie letture recenti, per caso, ho potuto riflettere sul termine “Risonanza” che non riguarda solo il suono, le frequenze, le vibrazioni, l’energia, ma anche le persone e le dinamiche tra esse e il mondo. Hartmut Rosa, sociologo della scuola di Francoforte, mi ha aiutato in questo viaggio. Per lui la risonanza è imprescindibile dalla efficacia pedagogica di strategie pensate per solleticare gli animi, per trasmettere entusiasmo, passione, interesse, risposta. In una parola: dialogo.

Ma con chi/cosa? Continua a leggere

La “mia” Boston

Nel libro di Adrienne Fried Block, Amy Beach, Passionate Victorian, c’è un capitolo che si chiama “Amy Beach’s Boston”. Si parla di una Boston alla fine dell’ ‘800 e inizi del ‘900, dove la compositrice americana aveva vissuto quelli che definisce i suoi “anni felici”, una città estremamente musicale, che aveva favorito la sua crescita come donna e come musicista . Ora immaginate una città in estremo fermento economico e culturale: nuovi edifici venivano costruiti in mezzo al centro storico, tra cui la State House con la sua cupola coperta di foglie d’oro e un parco, il Fenway Park, che andava a risanare le zone paludose, con camminamenti propri dell’epoca vittoriana e sculture che ne celebrava i suoi eroi . Eppoi una sorta di patto tra classe borghese dirigente e artisti, basato sul credo che la Musica fosse l’arte suprema e che elevasse lo spirito dell’essere umano. Questo aveva ovviamente favorito la creazione di una comunità di musicisti e performer di prim’ordine.

La mia esperienza di Boston non è stata così diversa: la bellezza di questa città ancora è impressa nei miei occhi. La sua luce, il vento gelido d’ inverno, l’esplosione delle magnolie a Beacon Hill durante la primavera, le code fuori alla Boston Symphony per i rush tickets che mi consentivano di assistere a concerti di alto livello, e le sue contraddizioni, tante. Come quelle che ancora osservo studiando una compositrice donna come Amy Beach, ancora ora, dall’ Italia, e che ancora non hanno trovato risposte in me.

Sabrina