La poesia non piange lacrime degli angeli

Le musiche scelte per la nostra stagione per il concerto dell’11 maggio dal Bequadro Piano Duo fanno venire in mente un nostro incontro di due anni fa (marzo del 2022), una lezione concerto intitolata “La poesia e la musica: il popolare che si sublima”. In quell’occasione Sabrina e Michela hanno suonato per noi musiche di Brahms e Grieg nelle quali sono ripresi e resi ‘sublimi’ temi e generi destinati ad un pubblico allargato e non specialistico, e ci hanno ricordato quanto la musica ‘classica’ del periodo romantico esprima una protesta contro il classicismo accademico elitistico e l’egemonia dei modelli dell’arte greca e romana.  Si tratta di una tendenza che caratterizza anche le altre arti del periodo, nelle arti visive e in modo marcato la poesia, che vede un sostanziale abbandono della satira e dell’epica a favore della ballata, della canzone e di temi ‘umili’, gli ‘avvenimenti di tutti i giorni’ in cui si possano ritracciare ‘le leggi fondamentali della nostra natura’ [umana]. Così scriveva William Wordsworth nel 1800 nella ‘Prefazione’ al volume di ‘ballate liriche’ che, per la ‘bassezza’ dei sui personaggi (vecchi, mendicanti, donne abbandonate, bambini, idioti) e del linguaggio usato provocato disgusto tra i critici.  Come spiega in difesa delle scelte:

La vita umile e rurale è stata scelta generalmente perché, in questa condizione, le passioni essenziali del cuore trovano un terreno più adatto alla loro maturazione, sono soggette a minori costrizioni, e parlano un linguaggio più semplice ed enfatico … Si è pure adottato il linguaggio di questi uomini… perché … soggiacendo in minor misura all’azione della vanità sociale, essi comunicano i loro sentimenti e le loro idee con espressioni semplici e non elaborate. Un simile linguaggio… è dunque un linguaggio più stabile e ben più filosofico di quello che i poeti di solito sostituiscono ad esso, pensando di attirare tanti più onori a se stessi e alla loro arte, quanto più si alienano le simpatie degli uomini e indulgono in arbitrarie e capricciose abitudini linguistiche… Si troveranno ben pochi esempi in questo libro di quella che viene normalmente chiamata « dizione poetica »: …mi sono sforzato di evitarla tanto quanto altri poeti si sforzano di adottarla.. Questo metodo … ha necessariamente comportato la rinuncia a tutto un repertorio di frasi e figure di discorso che di padre in figlio sono state considerate come il comune retaggio dei poeti. …La poesia non piange «le lacrime degli angeli» bensì lacrime umane; essa non può vantarsi che nelle sue vene scorra ambrosia celeste, tanto superiore al plasma della prosa; nelle vene di entrambe circola il medesimo sangue umano.

Per illustrare la teoria esposta da Wordsworth qui nell’incontro di marzo 2022 Sabrina Cossu e Vincenzo Sterbini hanno letto un breve poesia dello stesso autore; forse ancora più immediate sono le Canzoni di Innocenza e di Esperienza incise tra il 1789 e il 1794 dal rivoluzionario, poeta, pittore e tipografo londinese William Blake. Eccone un esempio:

Jeanne Clegg