Sabrina: Si, sono passati 15 anni. Volati? Non direi, e ne abbiamo fatte di cose insieme:

Abbiamo suonato tanta musica, conosciuto persone meravigliose, percorso migliaia di chilometri, cavalcato tante sale da concerto formali e informali, domato i pianoforti più stravaganti, inciso tre CD, costruito spettacoli, avviato un’associazione musicale, e da quest’anno abbiamo iniziato una scuola di duo pianistico 😉

Abbiamo visto crescere un progetto in cui crediamo fermamente: il duo pianistico, la quintessenza della formazione cameristica, quando questo tipo di formazione era considerata ancora di secondo rango (e di strada ce ne è ancora molta da fare). Abbiamo cercato a più riprese repertori che ci facessero toccare gli spazi profondi dell’anima ma anche leggeri, perché sappiamo che la musica nutre l’essere umano in tutta la sua complessità.

Abbiamo cercato allo strumento quegli spazi vitali in cui muoverci coreograficamente in modo che la musica risultasse libera, assumendo a volte posizioni rocambolesche in cui  le nostre schiene soffrissero il meno possibile.  Abbiamo cercato negli anni un’idea musicale condivisa fino in fondo o per lo meno abbiamo battagliato per essa, e trovato compromessi che facessero del suono del duo un unico suono, un suono convincente, che potesse arrivare al cuore dell’ascoltatore.

Ci siamo adattate in tempo reale alle scelte dell’altra, quando il momento della performance esige una reazione subitanea, per scelta artistica o per difficoltà.

Siamo cresciute anche musicalmente in altri ambiti al di fuori del duo, perché solo così il duo potesse continuare a nutrirsi. Abbiamo alternato periodi in cui ci siamo viste e sentite continuamente, a periodi in cui abbiamo anche negato una risposta al telefono per decantare, per mettere da parte la bellezza vissuta nel suonare, ma anche le nostre negatività.

Con tutto quel che costa abbiamo imparato l’una dall’altra, perché una competitività tra noi c’è ancora dopo tutti questi anni.  Abbiamo protetto e cercato di preservare la particolarità dell’altra e anzi trovato il modo di esaltarne la bellezza. Come si fa tra musicisti, abbiamo cercato di usare tatto nel dire le cose l’una all’altra sforzandoci sempre di preservare la propria integrità ed onestà. Abbiamo scelto brani che nel mettere in luce te non gettino ombra sull’altra.

Così ha preso forma l’idea del titolo del concerto del 7 gennaio 2024 “Ieri e domani”.   Doveva essere l’ultimo evento del DuoKeira del 2023 per celebrare il nostro 15° anniversario e invece, per motivi di salute, con esso apriamo il 2024. Il titolo “Ieri e domani” suggerisce un’esperienza musicale che abbraccia il passato e il futuro, dove la parola presente è volutamente omessa, perché è ciò che siamo ed è la sintesi del passato e del futuro. I brani in programma riflettono questa idea di continuità e di evoluzione: il passato e il futuro sono collegati tra loro, anche se in questo concerto è la musica del nostro tempo ad essere centrale.  Si tratta di musica nuova, musica sperimentale, musica di orientamento classico che guarda al passato. Oggi non ci servono questi giudizi e queste categorie e differenziare, a questo ci penserà il tempo.

Forever – is composed of Nows –
‘Tis not a different time –
Except for Infiniteness –
And Latitude of Home –

From this – experienced Here –
Remove the Dates – to These –
Let Months dissolve in further Months –
And Years – exhale in Years –

Without Debate – or Pause –
Or Celebrated Days –
No different Our Years would be
From Anno Dominies –

Emily Dickinson

Michela: Quindici anni.
In ogni momento, anche complesso della mia vita, il Duo è stata una costante: uno dei pochi fili identitari che, intrecciandosi con gli altri, ha tessuto tele variegate e scintillanti.
Tanta è stata la bellezza, la complicità e l’intesa: insieme al confronto e allo scontro (sì, anche quello) hanno reso e rendono ancor più bello il fare musica insieme. Grazie, Sabri, e… auguri a noi!
“Suonate! Per la gioia di farlo insieme”
C. Abbado