La contemplazione: concertare con il tutto

In una delle mie letture recenti, per caso, ho potuto riflettere sul termine “Risonanza” che non riguarda solo il suono, le frequenze, le vibrazioni, l’energia, ma anche le persone e le dinamiche tra esse e il mondo. Hartmut Rosa, sociologo della scuola di Francoforte, mi ha aiutato in questo viaggio. Per lui la risonanza è imprescindibile dalla efficacia pedagogica di strategie pensate per solleticare gli animi, per trasmettere entusiasmo, passione, interesse, risposta. In una parola: dialogo.

Ma con chi/cosa?

Tantissimi gli autori di diverse discipline e artisti che nei secoli hanno provato a dare risposta a questo quesito.

Essere in Risonanza con ciò che ci circonda, significa farsi toccare e trasformare; significa essere liberi di vibrare, risuonare grazie a onde condivise le cui frequenze si celano dietro la vista del cielo, del corso d’acqua o il suono del vento. Non è solo l’energia che sprigiona da ciò che di meraviglioso ci circonda a renderci spettatori increduli di tale ricchezza, ma è anche la scoperta di farne parte che ci vivifica: l’esperienza di vivere delle stesse vibrazioni ci fa sentire parte di un tutto armonico, l’essere è coinvolto nella sua sensorialità fisica e biologica. Ci sono delle “accordature” musicali che aiutano questa unità, come quella a 432 Hertz, che vibra con le stesse frequenze della natura e che, proprio per questo, ci permette di sintonizzarci in uno stato più profondo, di attivare capacità cognitive più elevate, come la creatività, l’apertura mentale, la contemplazione, l’accoglienza, la sensibilità.

Michela Chiara

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